parte da adesso la rubrica “scelti per voi”.
libri brevi brevissimi da leggere sulla panchina nelle belle giornate di sole in pausa pranzo o quando cavolo volete -tipo sotto l’ombrellone ma mi pare ancora presto a meno che non siate, bastardi fortunelli, in uno di quei posti tipo sicilia, puglia , calafrica etc.- comunque dove volete purché vi faccia piacere e vi metta in pace col mondo o del mondo vi faccia godere la pazzia.
questo libro è dedicato all’amica scogliera, al suo corso di catalano e alla meravigliosa barcellona che presto mi avrà tra le sue vie. scandalosa! -barcellona non scogliera poretta!-
un consiglio. non li comprate, andate a prenderli in biblioteca; lo dico anche a te sammy che hai un rapporto feticista con i libri!
autore: quim monzó nato a barcellona nel 1952 viene considerato fra i più significativi scrittori catalani viventi. è giornalista. ha scritto canzoni e sceneggiature di film.
cosa si può trovare in questo libro:
micro storie sulla vita sentimentale e sulla difficoltà di comunicazione. uno stile da sceneggiatura. pillole tipo blob con una forte vena sarcastica. a dire il vero pure blob è sarcastico. vabbè.
cosa ne penso:
apprezzabile per la poliedricità della scrittura e la grande creatività -di solito non parlo così giuro-. come un ottimo balletto per esserlo deve sembrare facile anche a un bambino così la sua scrittura appare semplice. dotato di grande sintesi. provocatorio, godibile e amaro-divertente. non lo legga chi ha intenzioni suicide, lo faccia chi pensa che la delusione sia dietro l’angolo. sì vabbè adesso non andate tutti a prenderlo!
adatto a chi:
ama il giallo sole venato di strisce grigio chiaro; ama il prugna e i sapori agrodolci, gli piace fare cenni d’assenso mentre legge, ama veder comparire un sorrisino sulla propria faccia; desidera essere scioccato; se ne sbatte del perbenismo puritano.
uno stralcio:
“ forse è che non mi ami”.
“ti amo”.
“come lo sai?”
“non lo so. lo sento. me ne accorgo”.
“come puoi essere sicuro che quello che senti è che mi ami e non un’altra cosa?”
“ti amo perché sei diversa da tutte le donne che ho conosciuto in vita mia. ti amo come non ho mai amato nessuno, e come non potrò mai amare nessun altro. ti amo più di me stesso. per te darei la vita, mi farei scorticare vivo, lascerei che giocassero con i miei occhi come fossero biglie. che mi gettassero in un mare di acido muriatico. ti amo. amo ogni piega del tuo corpo. mi basta guardarti negli occhi per essere felice. mi vedo nelle tue pupille, piccolo piccolo”.
lei scuote la testa inquieta.
“dici davvero? oh, raul, se sapessi che mi ami davvero, che posso crederti, che non inganni te stesso e, quindi, me… davvero mi ami?”