together we stand

ho scritto il post e sono uscita. le strade erano deserte. un silenzio irreale, solo il rumore dei miei passi. all’improvviso un boato. GOAL. l’aria ha tremato. ho sorriso. è tornato il silenzio. ho preso in mano il cellulare e ho chiamato. mamma tutto bene, sì. solo volevo un po’ di compagnia. il silenzio fa quasi paura ma io volevo camminare. sì mi aspettano, fra poco sono arrivata. va bene ci sentiamo domani. ciao. e sono già davanti al portone, salgo.

sono stanca a dire il vero, ho un pensiero che non se ne va. ma è il compleanno di taco e non posso non fargli gli auguri di persona. entro. tutti lì divanati, il festeggiato, fuliggi, fadoz e cipi. solo uomini, accidenti, mi prenderanno in giro per il resto della serata perché non ci capisco una mazza. mi siedo. ma chi è chiellini, domando. come non lo sai? è il fidanzato della ruta. davvero? chiedo incredula. sì sì, si è messo con lei dopo aver lasciato la montalcini. ecco. stronzi. rido. mi fa bene ridere.

e finisce questa partita. mi diverte vedere le partite con gli amici. è che io non amo guardare lo sport, soprattutto alla televisione, eccetto quando sono malata. mi dà la sensazione di guardare la vita. piuttosto lo farei. non che io sia una sportiva. insomma mi piace di più fare qualcosa che stare a guardare. è più forte di me.

comunque non si sa se per la vittoria o perché taco è diventato irrimediabilmente vecchio, brindiamo. e uno e due e tre e ancora. bianco, rosso e assaggia questo che è buono. cipi, se ne va prima, al solito, col saluto del guerriero -il dito medio alzato- e noi usciamo. in macchina. fadoz accende e parte una canzone. pink floyd nell’aria.

hey you,
out there in the cold,
getting lonely, getting old,
can you feel me?
hey you,
standing in the aisle,
with itchy feet and fading smile,
can you feel me?

io e fuliggi cantiamo. ci pare di essere simon e garfunkel.

corre la notte veloce e corrono i nostri giorni che si fermano solo per guardare. ma poi è un attimo e ti chiedi se sei sulla strada giusta. ti domandi se un abbraccio arriverà, se un sì saprai dirlo in quest’epoca realtiva di forse e di sicurezze a metà.

hey you,
don’t help them to bury the light.
don’t give in without a fight.

siamo persone combattive. è che a volte cadiamo e ci si rialza con la stessa fatica che si fa ad alzarsi al mattino. ma non siamo soli, non sempre. entriamo in enoteca. gli amici ci aspettano. questa sera sorridiamo. ancora in alto i calici. in alto per questa vita che molto ci ha dato e ci darà ancora. ci credo. credo che sia possibile.

hey you,
don’t tell me there’s no hope at all.
together we stand, divided we fall.

17 pensieri su “together we stand

  1. Si…. ma alla fine cede alla pazzia …
    cose piu’ grandi di lui, problemi irrisolti…
    lo porteranno alla resa in camera , al processo ed alla consapevolezza di essere lui a creare il muro verso gli altri

    Lacio Drom
    Rio

  2. sì rio. spesso siamo noi che costruiamo grandi muri intorno a noi stessi, per questo bisognerebbe lasciarsi vivere e non farsi fregare dalla paura della vertigine. senza muri ci sembra di non avere riparo o di essere senza appoggi. a volte non bisognerebbe aver paura se si vedono intorno delle macerie…forse stanno cadendo muri. chissà.

    un abbraccio

  3. ma la Ruta è quella della grappa? Ma Chiellini stava con la Montalcini, quella del premio nobel? Magari gli parlava sempre di biologia, per questo l’ha lasciata. Meglio la ruta, fa anche digerire.

    Sì, possibile ancora avere molto: il bello è davanti.
    notte Neru

  4. WILLY: speriamo.
    per il resto sei sicuro che sia meglio la ruta della montalcini? mmmhhhh… 😀

    RIO: quanto fa la prospettiva eh?
    la cosa migliore sarebbe guardare da lontano le cose e vedere il muro per quello che è ma a volte ci sei tanto vicino che ti pare il cielo stesso. a volte ci pare di averne bisogno.
    è che se il sentire soffoca, allora…

  5. ahahah! vabbè che ci vuoi fare, sono femmina! …prima passo dalla testa (se devo “valutare” una femmina!) 😉
    oh ma ci commentiamo a vicenda, in sincrono? wow!

  6. Marò, che ricordi mi ha riportato alla mente Hey You…
    Esser nato con un’indole malinconica è proprio una condanna, c’è poco da fare.

  7. …ma noi non ti condanneremo per questo. sì ma porc, tutto il tempo con la malinconia? naaaaa
    su su che c’è da ballare! oh, la prossima volta vieni con noi a vedere i nouvelle vague! uno schianto! 🙂

    e poi. se mi dici chi è normale…

  8. gravissimo!
    cazzo bucky sei troppo veloce! io avevo pure aggiunto un pezzo di straforo -madò così mi hai beccato!-

    vabbè ti manderò il file di una canzoncina. anzi domani posto su loro e ci piazzo un bel video da youtube.

  9. ah no?
    ops! 😉
    bè ma nel mio blog ce ne sono parecchie! porc…sgrunf.
    dici che non sono più signorina così? porca puttana come è possibile? oh, mi scappanno e non me ne accorgo. mannaggia!

    come non passi? latiti? mannaggia! almeno hai fatto qualcosa di bello?

  10. ma come? all’improvviso sparisco misteriosamente e nemmeno te ne accorgi? Nemmeno il seppur più piccolo dubbio nel cuore? e io che mi son detto, cià andiamo a scrivere alla Neru che di certo si starà lacerando e straziando per la mia assenza.

    Macché non ho fatto un tubo, magari riuscissi a fare qualcosa di bello!

    Per le parolacce chiuderò un occhio. Vorrà dire che traccerò un riga col pennarello indelebile sul monitor dove ne troverò scritta una, così da non riuscire più a leggerla. 🙂

  11. uh, il monitor tutto colorato!
    vabbè, certo che me ne sono accorta. ma mica redarguisco io!
    dici che mi devo lacerare e straziare come nelle migliori operette? ahimè -e si mise il dorso della mano sulla fronte con occhio languido-
    va bene così?

    dai va bene. mi modero. cià.

  12. William Parker: RAINING OF THE MOON (2007) Poema, musica, new york, avanguardia, tradizione. Gli influssi della Arkestra Chamber imperano. Così le liriche:
    “And if the words they don’t ever come to you
    I give my life
    For all you are
    Is all the good
    That will exist
    For all of time”

    Michael Bolton: Greatest Hits 1985-1995 (1995) Selezione. Banale? ammiccante? Deresponsabilizzante? non è una fantasmagoria di idee…ma ci devono sempre essere. Bolton canta e rievoca e questo basta.

    Alfredo Catalani: LA WALLY (1892). (interpreti: Tebaldi, Prandelli, Majonica, dir. Basile) …Alpi, pastori, edelweiss, osterie, corpus domini, ponti, fiabe, nuvole, cime, ..mille paesaggi..per un AMORE.

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