una mattina di questa settimana. il tempo è brutto e soprattutto incerto. templar esce trafelata per andare al lavoro. si infila come una scheggia in metropolitana e riesce miracolosamente a sedersi. tira un sospiro di sollievo, gira la testa e azz… il suo sguardo sbatte contro quello di caleo, un amico d’infanzia finito in qualche zona buia della memoria. ma si è sposato? avevamo chiesto tutti increduli. già, aveva risposto qualcuno. poco dopo la domanda fu si è separato? eh, già dicevamo ormai in linea con i tempi.
maleo comincia a raccontare a templar un po’ di anni da recuperare. si anima, si infervora, si accende e afferma che ha abbracciato una nuova religione, che sta bene, che ha una nuova vita e via dicendo. venticinque minuti di mentropolitana cominciano a pesare. toh, scendono tutti e due alla stessa fermata. toh, piove. templar non ha l’ombrello, caleo sì. ti accompagno, dai fa lui.
sotto un ombrello piccolo, con la pioggia che cade incessante, il pensiero di una nuova giornata di lavoro, la voce di caleo rimbomba
ma sei sicura di non andare all’inferno?
templar si ferma, gira la testa con il suo fare da bambina maliziosa, alza lo sguardo
onestamente non me ne frega un cazzo.
Grandiosa!
Ma mi chiedo: è diventato testimone di Geova??
eh sì templar è tremenda! 😉
no, è diventato evangelista.
quando templar mi ha raccontato l’episodio ci siamo piegate in due dal ridere. lei è una fonte, soprattutto ti fa ridere come lo racconta!