galileo: avanti, fa’ muovere il sole.
andrea: bello. ma noi siamo come intrappolati dentro.
galileo: già. anche a me, la prima volta che lo vidi, fece lo stesso effetto. a certi lo fa. muri, calotte ogni cosa è immobile! per duemil’anni l’umanità ha creduto che il sole e tutte le costellazioni celesti le girassero attorno. papa, cardinali principi, scienziati, condottieri, mercanti, pescivendoli e scolaretti: tutti erano convinti di starsene immobili dentro questa calotta di cristallo. ma ora ne stiamo uscendo fuori, andrea: e ci attende un grande viaggio. perché l’evo antico è finito e siamo nella nuova era. da cent’anni è come se l’umanità si stia aspettando qualche cosa.
le città sono piccole, le teste altrettanto: piene di superstizioni e di pestilenze. ma ora noi diciamo: visto che così è, così non deve rimanere. perché ogni cosa si muove amico mio. io ho in mente che tutto sia cominciato dalle navi. sempre, a memoria d’uomo, le navi avevano strisciato lungo le coste: ad un tratto se ne allontanarono e si slanciarono fuori, attraversando il mare.
deve cambiare l’uomo? o il mondo va rifatto?
ci voglion altri dei? o nessun dio affatto?
siamo annientati, a terra, e non solo per burla!
né v’è modo di uscir dalla distretta
se non che voi pensiate fin da stasera stessa
come a un’anima buona si possa dare aiuto,
perché alla fine il giusto non sia sempre battuto.
presto, pensate come ciò sia attuabile!
una fine migliore ci vuole, è indispensabile!
bertolt brecht da “vita di galileo” e “l’anima buona del sezuan”
fine migliore di chè?
comunque dare aiuto ad un’anima buona migliora la vita di entrambi.
Notte Neru che tra tre ore mi alzo
se esiste la fine, è bene che le fini siano migliori di quanto ci sembravano, di quanto ci hanno detto, di quanto ci saremmo potuti aspettare. se le fini ci devono essere che siano dignitose. per dire.
dormi troppo poco. lasciatelo dire. notte.